Finita la notte e la luna, come la pace si scioglie- Quasimodo ritorna a decantare sulle macerie di Mariupol- Poesia
I luminari rimasero una notte intera a vegliare sulle
macerie e le vittime di Mariupol. Questa è una tragedia immane e richiede che
tutti abbiano presente che la perdita della pace sia lo smarrimento definitivo
dell’umanità. Giacché sia smarrita e persa nella battaglia simbolica tra il sottosuolo e i valori eterni, quelli
narrati e descritti da Dostoevskij nelle sue opere maggiori. Ma al primo
bagliore dell’alba, Quasimodo ebbro di malinconia e di poesia, incomincia a
decantare i suoi versi rovesciandone e adattandone il senso alla realtà desolata
in cui si trova ora: Finita è la notte e la luna, si scioglie lenta nel sereno,
delle macerie e della follia che travolgono come un treno…
Segue
Titolo:
Finita la notte e la luna, come la pace si scioglie-
Quasimodo ritorna a decantare sulle macerie di Mariupol
Poi Quasimodo, guardando desolato, decantò i suoi versi
Finita è la notte e la luna, si scioglie lenta nel sereno,
delle macerie e della follia che travolgono come un treno
Si direbbe che le tenebre del sottosuolo fossero riemersi
Poi si girò verso Dostoevskij e proseguì
E’ così ardente l’inferno in questa terra,
s’alimenta d'immense fiamme ed è subito sera
Quanta nostalgia della pace, ogni dì…
Quanti compagni persi e per quale scopo?
Quante storie rotte! Ho lasciato la poesia
Ho dipinto il mio cuore di malinconia
Per restare solo a ricordare un raggio al galoppo
Al sentir del galoppo, Pegaso intervenne
Come sei più lontana delle stesse tue parole
O Quasimodo! Vedo che non è più il raggio del sole
Il tuo ispiratore ma Mariupol e le sue pene…
Ahi, ogni parola è così girevole!
Ora che sale il giorno e s’intravvedono gli sciacalli
Sulle macerie battono i cavalli!
E Shakespeare decantò: quanto sia abominevole!
Chi ha fatto sciogliere la pace come la luna…
e regnare le tenebre ed ogni sfortuna
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