Apprezzare l’attimo, amare la
vita e il prossimo. Se solo considerassimo la vota come un dono unico e
irrepetibile. Marietta si rivolge ai luminari con queste parole commuovendo
persino il freddo e razionale Dostoevskij, il quale scoppia in un pianto a dirotto
davanti a tutti. La dimensione della tragedia è biblica. La mia gente non aveva
capito il senso della mia opera e non è riuscita a tradurla nella realtà. La
verità è amara ma è così. Io che avevo, proseguì il poeta russo, insegnato l’amore
della vita attraverso l’analisi delle tentazioni e il dramma dei delitti che si
riflette nel rimorso, che è il più grande castigo, ora mi trovo ad assistere questa
tragedia. Shakespeare, però, lo redarguisce: la salvezza è nella metamorfosi ed
è in quella roccia dove è scolpito il verso segreto…
La roccia e il verso segreto- Geronimo è sinonimo di
rinascita
Qual conflitto è così immorale e aspro?
Dove s’annienta quel che c’è di più sacro
La vita è un dono, irrepetibile…
Disse Dostoevskij piangente
Io che ho insegnato l’etica alla mia gente
Mi ritrovo nel cuore questo proiettile
Poi lo scrittore russo guardò verso Marietta
Esisterà Geronimo anche per quest’umanità inetta?
Io che avevo insegnato l’arte del commuoversi
Del provare ogni genere di buon sentimento
Ora provo il più grande smarrimento
Perché tutti i miei insegnamenti sono persi
E Shakespeare gli replicò acido:
Guarda Orfeo, non provi ogni brivido?
Nel vederlo qui oggi al tuo fianco
Poi guardò affettuosamente la sua Giulietta (Marietta)
Dicci ora che la magica roccia ci aspetta?
Scolpita con il verso segreto, azzurro e bianco
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