J’Accuse del 1 settembre 2022 Gorbaciov nello specchio della
storia
Ma in che cosa ha sbagliato Gorbaciov?
Nessuno direbbe oggi senza venire
accusato, di nostalgie con il vecchio sistema oppressivo dell’Unione sovietica,
che la caduta del muro di Berlino oppure la conquista della libertà e della democrazia
da parte dei popoli dell’Europa orientale, se preferite fosse stata un male per
la stessa Europa. Assolutamente no. Il
problema però, non è stato la fine di quell’equilibrio del terrore fondato sulle
deterrenze creale dalle armi nucleari, ma dalla mancata costruzione di un nuovo
sistema di regole della sicurezza in Europa che avessero posto le basi per la
costruzione di una partnership politica ed economica che avrebbe garantito lo sviluppo
pacifico e armonioso tra tutte le nazioni. Ecco quello che è mancato le grandi
idee, ovviamente. Il caos creato in quella transizione permise all’occidente di
allargarsi nell’est annettendo spazi e interessi che erano tradizionalmente nella sfera sovietica. Il problema in questi
decenni, ed è stato ripetuto più volte dal Presidente Putin, era rappresentato
dall’allargamento della Nato ai confini della Russia. I reiterati avvertimenti
e proposte per la costruzione di un nuovo sistema della sicurezza in Europa non
sono state ascoltate dai leader dell’Occidente. Il cambio di regime politico,
chiamato in occidente, rivoluzione democratica ucraina e in Russia colpo di
stato nel 2014, la reazione russa con l’annessione della Crimea e lo scoppio
della guerra nel Donbass costituiscono la fine di quell’idea utopistica di
costruire un’Europa dove la convivenza tra Russia e Occidente si sarebbe realizzata
su basi paritarie e di reciproco rispetto.
Ecco perché oggi il mito di
Gorbaciov appare meno luminoso nel suo paese e più strumentale e menzognero in
occidente. Ognuno ha la sua interpretazione della storia di quegli anni.
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