J’Accuse del venerdì 14 ottobre sul marasma istituzionale in corso. Le maggioranze e le opposizioni friabili e mobili- Il segretario Letta tra guerra e pace!
J’Accuse del venerdì 14 ottobre sul marasma istituzionale in corso. Le maggioranze e le opposizioni friabili e mobili
Lo abbiamo detto in tutte le
salse e in tutte le lingue: questo paese è ostaggio di una classe dirigente non
degna della sua cultura e della sua civiltà. Quello che abbiamo visto ieri
nella prima seduta al Senato ne è la prova più inconfondibile: La Russa eletto
col soccorso rosso! Sì, amici. Prima vi chiedono d’andare a votare poi fanno
quello che vogliono del vostro mandato. A loro la scelta. La rabbia aumenta
quando noi non siamo in grado di cambiare le cose. I falsi si nascondono dietro la logica poco trasparente e
democratica del voto segreto. Ma la giornata d’ieri, se non ci fosse
quel branco di svenduti, sarebbe stata quasi una rivincita dopo l’illusoria
vittoria conseguita il 25 settembre scorso. In realtà lo è stata egualmente dati
il caos e gli egoismi che connotano le tre destre. Le rivalità e i rancori sono
evidenti e non passano inosservati. Dal Berlusconi che si morde le labbra per le
impuntature della Meloni. Ella scrive il cavaliere: è "Supponente,
prepotente, arrogante e offensiva”. Bei complimenti a chi dovrà far uscire l’Italia
dai guai e dalla recessione in cui versa la sua economia dopo il governo dell’eroe
Draghi! “Con lei non si può andare d'accordo", aggiunge amaramente a
proposito del suo rifiuto delle cariche richieste, circa la Ronzulli, all’eterno
dualismo con la Lega oramai sciupata e ridotta ad un partitino sconfitto persino
nei suoi feudi da coloro che Bossi, un tempo, considerava come fascisti e
eversivi. Insomma lo spettacolo è indecente per un paese come l’Italia finito
nelle mani della destra ultranazionalista, xenofoba e per giunta rinnegatrice
del passato. L’elezione della Russa darà avvio a quel revisionismo e a quelle
nuove interpretazioni: non vi fidate dei vostri detrattori, amici! Il tempo
delle belle parole finirà e con esso l’erosione della vostra democrazia. Ma no!
Direbbe la Russa nel suo discorso inaugurale: Cercherò d’essere buono con la
maggioranza e le opposizioni! Le tratterò alla stessa maniera. Bravi, ancora!
Se vi continuano a votare dopo la loro sconfitta. Ecco perché questa classe
dirigente ha allontanato il 40% degli italiani dalla politica con i suoi
ribaltoni, il suo fallimento nel dare al paese le soluzioni e le opportunità
che merita. Con il terzo debito più grande al mondo, siamo uno dei paesi che
sperpera soldi pubblici e vara politiche inadeguate. E’ un grande guaio nel
quale ci siamo messi. Le divisioni che connotano sia la maggioranza sia le opposizioni
fanno presagire che siamo all’inizio di
un periodo carico d’instabilità politica, per giunta aggravata dalla guerra in
Ucraina nel quale il nostro paese ha assunto un ruolo attivo e ostile verso la
Russia. In questo contesto le manifestazioni di pace davanti all’ambasciata
Russa organizzate dal PD di Letta, convinto assertore
della linea dell’invio delle armi, sono una beffa, direi una commedia, squallida
e burlesca, degna del suo autore. Appunto! Per colpa di questi personaggi
Donchisciottianni, non solo il paese si è ridotto a quello che è oggi, ma s’avvia
verso una sicura deriva autoritaria ed economica, in un contesto di crisi e di guerra.
Se Letta avesse avuto il minimo orgoglio, dopo la sua sconfitta, avrebbe
lasciato la politica. Il PD va rifondato su una base democratica. Non gli basta
più il nome cari compagni. La casta siete voi e il paese ne ha abbastanza delle
vostre commedie. Che la legislatura abbia inizio già…
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