Sogno
Ed ecco sulle cime
Si rompono le corde
Un vuoto più profondo dell’immensità
Qual caduta sublime!
La cima pareva la porta dell’eternità
Dove non arrivano le orde…
Tutto sa di metamorfosi
e sono un briciolo di quella sommità
Che ora riflette nel suolo
Quella maestà dei cieli luminosi
Quella luce che inebria la mente e allevia le pene
Che m’accompagna come un sogno perenne
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