Ingiurie- Poesia alla libertà
Sei ancora quello delle ingiurie e dei manganelli
Orco del mio tempo. Il tuo letargo nelle grotte!
Ora che il tuo spettro riaffiora e mi percuote
Calpesti le ali degli uomini e degli angeli
Ti vedo dentro uno schermo o un cartellone
Con la tua pretesa di difendere la democrazia
Senza pietà, senza morale offendi la geometria
Uccidendo ancora la verità, senza ragione…
Assassino, assassino, senza volto…, eccolo!
Senza anima, senza libertà, senza scrupoli
I grumi di sangue sono ora coriandoli
Del fratello che seppellisce il proprio fratello
Andiamo ai granai distrutti a risentire l’odore acre
Del grano atteso per bocche asciutte
Mentre il gracchiar dei corvi sulle vite distrutte
Continua silente sotto il cielo azzurro che si apre
Scordatevi ora le battaglie combattute…
Oggi che le grotte dettano le loro censure
Oggi che i nostri martiri ci parlano dalle fessure
Ma ricordate che le tombe non sono mai mute
Plumbee sono le immense velature
Dipinte con mani rozze e indelicate
Quanto vorrei che fossero azzurrate!
Sento il dissenso e le torture
Ma non vedo le cavallerie di una volta
Ogni ingiuria non sarà mai dissolta
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