J’Accuse del 17 novembre Meloni, Letta e i polacchi: i più realisti del Re, quando l’amore del potere azzera le idealità
J’Accuse del 17 novembre Meloni, Letta e i polacchi: i più realisti del Re, quando l’amore
del potere azzera le idealità
Bastavano qualche frammento di
missile perché la guerra mondiale scoppiasse tra Russia e Nato. La tempistica è
perfetta e la regia dell’evento lo è ancor di più. Chi sa se gli ucraini di Zalensky
non avessero calcolato al minimo dettaglio la vicenda del missile caduto sulla
Polonia per mandare un messaggio ai leader riuniti nel summit di Bali in
Indonesia? In un frangente i satelliti spia americani ripresero la parabola del
missile e furono i servizi segreti di Washington a diffondere la notizia per
primi : i polacchi gridano all’attacco russo e chiamano all’attivazione dell’art 4 e 5 del Trattato
Nato. Biden e Macron sono sconcertati ma molto prudenti. Basta poco per
scatenare l’inferno nel centro Europa! Gli ucraini esultano perché tanto conoscono
solo un solo linguaggio quello della forza militare e della distruzione. Nel
belpaese, invece, una serie di tweet di solidarietà con i polacchi si diffondono a macchia
d’olio. La più clamorosa è quella del segretario del PD Letta. Egli scrive: “A
fianco dei nostri amici polacchi in questo momento
drammatico, carico di tensione e di paure. Quel che succede alla #Polonia
succede a noi”. Certo il messaggio è patetico; non è di un leader politico che
parla pesando le parole e usando la prudenza e la saggezza ma un fanatico
accecato dalle sue false certezze e incapace di dubitare persino di quelle teorie
e quello stesso approccio fallimentare che ha portato la Meloni al governo del
paese. Ma questo paese non merita segretari della sua stoffa. Solo loro
continuano a chiamare democratico un partito la cui dialettica interna e le cui
classi dirigenti sono il retaggio di quelle pratiche malsane e quel clientelismo
politico che ha infestato le istituzioni politiche e parlamentari del nostro
paese. Torniamo però ai frammenti del missile che ha causato dei morti e dei
feriti in una fattoria al confine tra Polonia e Ucraina. Durante quella notte Biden e Macron
rimandano al giorno dopo ogni decisione. Ma le accuse piombano su Mosca da ogni
dove, soprattutto da quei leader che non contano nulla nello scacchiere
internazionale e che ora grazie alla guerra in Ucraina, s’illudono d’essere
diventati centrali e strategici. Colpa degli americani che si sono messi ad
armare l’illiberale Polonia che vuole dare in questa buia ora al mondo lezioni di
democrazia e di cavalleria militare. Se si ricordassero ancora come fu decimata
la loro cavalleria dall’armata nazista? Ora che proprio che quei focolai nazisti,
paradossalmente, stanno trovando terreno fertile da quelle parti nel mentre il
loro paese sta conoscendo un riarmo più importante e celere che nessun paese
abbia mai visto in quell’aria. Come si può costruire la sicurezza europea sul
solo riarmo e la costruzioni di basi e difese militari? Siamo davvero nelle
mani di questi pazzi e improvvidi! L’analisi della traiettoria del missile da
parte americana acclara tutto: non è un attacco. Biden tira l’orecchio a
Zelensky e al suo omologo polacco. L’America sembra pian piano capire in quali
dirupi sta finendo con questi fanatici che vogliono trascinarla nel baratro.
Non è vero Mister Biden? Arriverà il momento in cui vi renderete conto che l’unica
soluzione è quella di sedervi a tavolo con i russi e di ridiscutere le basi
della sicurezza in Europa. Arriverà questo momento presto o tardi.
A tutto questo coro s’aggiunge
quello della nostra Premier a Bali: “il missile è ucraino ma la colpa è dei
russi”, Anche lei fa parte dei cosiddetti "realisti più del Re”. Mi domando quale
cultura e quale autorevolezza si riallaccia su queste dichiarazioni? E’
insolito che una post fascista, così viene definita la Meloni dalla stampa internazionale,
abbia abbracciato ciecamente l’ideologia liberale e gli orientamenti della
politica estera americana, allorché la tradizione politica romana abbia sempre
scelto la moderazione e la mediazione nei conflitti internazionali. Nemmeno Parigi
che è membro del Consiglio di sicurezza e dispone di armi nucleari abbia fatto
dichiarazioni di tale portata e subalternità. Ad ogni modo, ognuno si giudica
dal suo operato e dagli ideali bassi o alti che lo muovono. Vorrei terminare
dando anche io il parere sulla vicenda che vede una certa stampa infierire
sulla Georgia ( madre) per aver portato
la figlia al Summit di Bali. Sarà un motivo di distrazione per lei?Certo non è
uno show che la farebbe salire ancora nei sondaggi! E’ semplicemente un
esercizio della sua genitorialità da presidente del Consiglio dei ministri. Ma
questo stesso diritto non è consentito anche alle impiegate e operaie del
nostro paese, dicono i suoi detrattori? Di quanti mandati dispone la Meloni? Se
solo fossimo eguali in questo mondo! Direi che sarebbe ora che la sinistra in
questo paese cominciasse a costruire un’Italia migliore dove i cittadini siano
eguali e i mandati non diano luogo a privilegi e caste che oggi pullulano nel
nostro paese.
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