J’Accuse del 9 ottobre 2022 sulle nomine strumentali da Sangiuliano e “Pincopallino”. A tutti il premio per la vittoria delle destre
J’Accuse del 9 ottobre 2022 sulle nomine strumentali da
Sangiuliano e “Pincopallino”. A tutti il premio per la vittoria delle destre
J’Accuse del 9 ottobre 2022 sulle nomine strumentali da
Sangiuliano e “Pincopallino”. A tutti il premio per la vittoria delle destre
Due parole, anzi tre, quattro,
cinque…, fino a venti Certo non è l'era dei Santi ma quando troviamo che al nostro Ministero della
Cultura è stato messo un giornalista, Ex direttore del TG2 rimaniamo scioccati
per quanto la politica sia cinica e spudorata. E non si tratta certamente di
denigrare le qualità intellettuali e umane del signor Sangiuliano che può avere tutta la stima, ma del metodo
e della inopportunità di conferire un tale incarico ad un personaggio che ogni
sera durante la passata legislatura s’accomodava dopo il telegiornale serale
del TG2 a raccontare e a interpretare i fatti della cronaca e la stessa
politica nazionale, contribuendo indubitabilmente a forgiare un’opinione
pubblica, certamente molto affine alle idee delle destre nazionali. Insomma
questo caso pone un problema sia di carattere deontologico che politico:
deontologico perché i giornalisti devono fare i giornalisti e raccontare la
realtà in maniera oggettiva e imparziale. Dall’altro canto il problema è
politico perché la stessa Azienza, Mamma
Rai, viene usata dai partiti come mezzo di propaganda e di diffusione dei
loro proclami, ingaggiando e lottizzando mezzi, spazzi e personale
giornalistico nelle lotte politiche, peraltro in modo inappropriato, usando
mezzi pubblici ricavati dalle tasse dei cittadini italiani. Il problema dell’informazione
in questo paese, perciò, è duplice e va affrontato, semmai lo sarà- e non ci credo che il Re mollerebbe il suo
trono senza una vera e propria rivoluzione sistemica- , restituendo al potere
giornalistico la sua autonomia e autorevolezza delle quali deve godere in una
vera e propria democrazia e varando una profonda riforma dell’informazione che dia
alla Rai una vera e propria indipendenza dal potere politico. Che i Sangiuliani
diventino ministri della Cultura potrebbe pure sembrare una barzelletta, se
raccontata come ho appena fatto. La serietà di un governo si specchia proprio
nelle scelte sia del personale ministeriale sia nelle scelte politiche e
strategiche che il paese richiede in maniera urgente. La questione del blocco
navale decretato dal governo Meloni ci fa ripiombare di nuovo davanti a scenari
e situazioni incresciosi che pensavamo fossero alle spalle. Non vi è alcun
dubbio che il problema migratorio è un problema che coinvolge l’intero mondo
occidentale. La mia perplessità è dovuta al fatto che il governo Meloni
inciampa davanti a questo scoglio allorché ha mille modi per impostare una
soluzione alla questione che sia diplomatica e condivisa da tutte le parti. Che
i magistrati facciano il loro lavoro; che il giornalisti informino la gente in
maniera il più possibile sgombra di false e parziali interpretazioni e infine
che la politica risolva i problemi del popolo.
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