J’Accuse del 15 dicembre 2022 sulla partita Marocco- Francia dei mondiali del Qatar. Sul talento e l'impegno
J’Accuse del 15 dicembre 2022 sulla partita Marocco- Francia dei mondiali del Qatar
Qualcuno ha detto che il Marocco
abbia giocato questa semifinale contro l’Africa e non la Francia! Com’è bello
essere inclusivi! Ancora e se lo spirito inclusivo s’estendesse anche agli
altri campi? La verità è che 14 giocatori della nazionale francese provengono
da paesi asiatici o africani. E allora con quale Francia abbiamo giocato? Mi
ripeté quest’amico con voce rotta dall’emozione e dal dolore per una sconfitta
non meritata. Egli continua, abbiamo giocato meglio ma la fortuna non ha
premiato i nostri attaccanti. Sacrosanta fortuna! Vada al diavolo. Le nostre
preghiere sono state esaudite a metà. Sembrava per quei interminabili 90 minuti
che la porta dei francesi era guardata da fantasmi che respingevano i nostri
palloni e per giunta l’arbitro sudamericano non ci ha concesso un rigore nel
primo tempo dopo che Hernandez abbia commesso un chiaro fallo contro Boufal.
Mah! Che dire? La fiaba della squadra marocchina è giunta al suo termine, gli
risposi guardandolo fissamente negli occhi. Dopo averci regalato dei giorni di
intense emozioni e sogni. Il mio interlocutore non si dà pace. Il mio sguardo
freddo e rassegnato lo inquieta. Mi
sembrava che volesse rifare la partita daccapo. Se avesse la lampada d’Aladino,
pure, pure, direi. Poi s’aggrottò la fronte e mi replicò: una squadra di calcio
di un paese come il Marocco merita ogni rispetto per aver dimostrato al mondo
intero quanto il talento e l’impegno messi insieme ripaghino i loro interpreti.
E che interpreti? I giocatori marocchini sono quasi tutti figli di quella
diaspora incessante alla ricerca di nuovi sogni e riscatti. Esattamente come
noi. Questa volta era la nostra opportunità, quella di un paese intero, di un
continente che attende da sempre una riscossa. Se solo la fortuna non c’avesse
traditi. La fortuna, la fortuna, la fortuna…, ripeteva questa volta piangendo e
guardando verso il cielo azzurro e stellato del Qatar. Mi commossi anche io a guardarlo in quello pietoso stato d’animo. All'improvviso lo abbracciai e gli sussurrai negli orecchi: le tue lacrime sono
il seme per la nostra rivincita. A chi crede nell’impegno e nel talento, verranno
tempi migliori. Tempi migliori. Dopo un attimo di silenzio rituonò con rabbia: l’inclusività dei francesi non è sincera, è chiaramente
strumentale. Dal momento che anche noi possiamo far giocare giocatori stranieri
e vincere la coppa del mondo. Mi rispose. Noi abbiamo già il talento e siamo da
sempre inclusivi, non abbiamo bisogno di mentire o recitare ruoli che non ci
garbano. Noi, col nostro gioco abbiamo rappresentato non solo l’Africa ma lo
stesso talento di cui ti ho appena parlato. Ora, basta! Ti ho detto che
verranno tempo migliori.
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