J’Accuse del 22/02/2023 sulle accuse di Zelensky a Berlusconi: l’Ucraina non può diventare un’Agenzia di valutazione delle politiche dei governi…
J’Accuse del 22/02/2023 sulle accuse di Zelensky a
Berlusconi: l’Ucraina non può diventare un’Agenzia di valutazione delle
politiche dei governi…
Bisogna essere ben chiari sin
dall’inizio di questo J’Accuse: all’Ucraina e al suo presidente non possono
spettare poteri di valutazione né dei governi né tanto meno di chi dissente con
la linea dello Zio americano Joe Biden che con la sua linea della guerra ad
oltranza sta trascinando il mondo verso il la guerra nucleare. Lo
abbiamo detto e ribadito che l’approccio con la Russia deve essere alla pari:
franco e sincero e che il dialogo è l’unico modo per uscire dall’attuale
impasse. Che i russi, come ha
ribadito Putin, anche nel corso del suo discorso commemorativo ieri alla Duma,
continuino a chiamare territori storici quelli cioè storicamente appartenuti alla
Russia degli Zar e in seguito all’Unione sovietica e che nonostante appartenessero,
per via di cambiamenti o cessioni di sovranità ad altri paesi confinanti, ciò
rientrerebbe nella gestione di un condominio di stati in cui Mosca avrebbe
sempre esercitato una certa naturale influenza. Il fatto che sin dal
2014 si è costituito un governo ostile a Mosca, a Kiev, per via d’ingerenze e
di appetiti occidentali, ciò, com’è noto, ha dato luogo a quella discordia e
scontro permanente che stanno infiammando tutta la regione dell’Europa
orientale. Da sottolineare che se fossero stati lasciati al loro destino questi
popoli avrebbero vissuto e coabitato in pace. Ovviamente sono le dinamiche
esterne, ovvero le ingerenze straniere dell’ambito
allargamento ad Est degli organismi occidentali, di conseguenza lo
stritolamento, e chissà dopo lo smembramento della Federazione Russa, ad
essere alla base di questa sfida tra Russia e Occidente, nel periodo più
decadente e buio della storia di quest’ultimo. Buio perché non vi è autocritica,
né quell’intelligenza e “militantismo” di un tempo che facevano sì che la Rue ovvero la strada e, les peuples d'Europe ossia , i popoli d'Europa avrebbero avuto un ruolo fondamentale
nel connotare le decisioni, oggi solitarie dei nostri leaders attuali, in balia
dei poteri forti del pianeta. Così l’intellighenzia di un tempo si è estinta e
con essa le lotte studentesche e operaie. I sindacati sono solo degli organismi
di facciata e di mera ratifica delle decisioni che vengono adottate a livello
politico: nessuna verifica, nessun’opposizione, nessuno sdegno davanti a questa
dittatura mascherata con gli abiti della democrazia. E in questo clima che tocca a Kiev e al suo Zelensky di dare i voti a
chi manda più armi o a chi elogia la sua resistenza o perfino a darci lezioni
morali e politiche. Ma chi si crede d’essere? Mentre il suo popolo muore, lui
continua a fare i suoi sermoni nei parlamenti dell’occidente e nei suoi bunker
nella capitale ucraina. In questo clima è toccato a Berlusconi, e a solo lui, perché non ha più nessuna
poltrona da difendere né nessuno stipendio da perdere a dire la verità: "se
fosse stato io, ha detto il cavaliere, non avrei stretto la mano a chi ha attaccato il Donbass".
Ovviamente è un’opinione e Berlusconi non è l’unico a dirlo. Sono state le violazioni
del trattato di Minsk che garantiva per le minoranze filorusse del Donbass, le
uccisioni e le persecuzioni ad essere alla base dell’intervento russo. E qui torno
a sottolineare il concetto sopramenzionato del Condominio degli stati vicini a Mosca
in cui nessuna altr'alleanza militare si sarebbe ingerita, creando caos e zizzanie tra i popoli. Sarebbe stato il
caso sin dalla caduta del Muro di Berlino di costruire la sicurezza in Europa tenendo
presente gli interessi storici e strategici di Mosca. Lo dico e chiederei uno sforzo
intellettivo e onesto nel riconoscere gli errori e nell’analizzare questa questione, che viene sovente liquidata
con il principio dell’autodeterminazione con il quale gli europei hanno fatto
scempio in Africa e altrove e che sta alla base oggi di molti conflitti tuttora
aperti.
Berlusconi ha avuto l’onesta
politica e intellettuale nell’aver detto ciò che pensava sulla crisi in Ucraina.
Molti dei politicanti di sinistra e di destra tacciono o balbettano per paura
di perdere il loro posto. Aggiungo anche la mia totale delusione nei confronti
degli intellettuali europei: la guerra è atroce ma il pensiero asservito o
incatenato è peggiore della guerra. “ Se avessero bombardato casa sua e ucciso i suoi figli, non
avrebbe detto quello che ha detto, dice Zelensky al cavaliere!". Non abbiamo
bisogno di lezioni etiche da parte tua, presidente armato dagli altri. Abbiamo una storia e un paese da
imparare per i prossimi mille anni. Chi gli ha consentito di dire questo? Torno a dire che la regia di tutto ciò è nelle mani di chi gli fornisce le armi e il
sostegno politico. Siamo noi a costituire il baluardo della democrazia, quella
stessa libertà che abbiamo tradito impugnando fomentando guerre imperialistiche sicuramente inutili per l'umanità e non quelle contro la miseria e la povertà dilagante nel mondo che sono i veri nemici dell'uomo. Peccato.
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