J’Accuse della domenica del signore del 26 febbraio 2023. I migranti: quando non sono ucraini sono carne per gli squali
J’Accuse della domenica del signore del 26 febbraio 2023. I migranti: quando non sono ucraini sono carne
per gli squali
Orripilante Tragico naufragio a
Crotone: 100 migranti morti in Calabria, sul litorale di "Steccato"
di Cutro. Un primo bilancio provvisorio ma è un dramma che non interessa più le
istituzioni europee indaffarate con la guerra d’Ucraina! Ai populisti e
nazionalisti d’Europa i neri d’Africa che scappano dalla fame e dalle guerre, causate per giunta da voi, sono un problema secondario. “Devono restare nei loro paesi, sotto le dittature
che servono gli interessi e l’ordine colonialista e imperialista imposto da coloro
che s’accaniscono ancora varare il decimo pacchetto delle sanzioni contro Mosca pur
di piegare la sua volontà e far indietreggiare le sue forze militari che si sono
oramai impadroniti di ciò che Putin e i russi chiamano le nostre terre storiche.
A che cosa importa a noi se, ad esempio, la Crimea, in maggioranza abitata da
russi e aveva sempre appartenuto alla Russia, fosse tornata alla madre patria?
Nel corso di secoli è stata sempre russa. E ora L’Unione europea le importa più
fare una guerra per la Crimea che una giusta guerra per salvare l’Africa dalla
fame e dalle dittature efferate spesso al servizio dei suoi interessi e del suo
ordine mondiale? La tragedia di Crotone è l'innesimo monito: se gli europei continuano a sfruttare
il continente africano avranno sempre a che fare con un esodo di migranti e di
disperati sempre crescente. Or, lo sforzo, economico e bellico, che si dedica ad un’assurda guerra come
quella dell’Ucraina dimostra quant'ipocrisia connota il discorso politico e le
motivazioni etiche e valoriali che muovono verso lo stringimento della morsa
contro i nostri nemici russi! Si stima che finora l’occidente ha concesso aiuti
e armi pari a 150 miliardi di dollari. Se la stessa somma fosse stata investita
e impiegata per risollevare le economie dei paesi del Sahel e quelli più remoti
a sud nel continente nero, si sarebbe creata un’era di prosperità economica e
di sviluppo in quelle aree disagiate che avrebbe dissuaso a lasciare le proprie terre aride e maledette da guerre e discordie perenni. Il salvataggio degli
africani non può che essere opera degli africani stessi. Già, amici! Già in
paesi come il Niger, la Costa d’Avorio, il Gabon, il Mali, la Francia di Macron
ha perso ogni sua credibilità. Il mondo sta cambiando. Lo spostamento delle
popolazioni sarà sempre inarrestabile finché non si troveranno delle soluzioni
al problema alimentare, a quello della giusta distribuzione delle risorse, a
quello ancora più urgente dell’edificazione di società democratiche e
consorziate che darebbero luogo ad un decollo delle economie locali. Il Mar
Mediterraneo sta diventando un sepolcro per gli africani e i profughi delle
altre nazioni del mondo. Ogni tanto ci commuoviamo davanti alla scoperta di corpi di
bambini sulle nostre spiagge. Ma è un’ipocrisia. La Von Der layen farebbe
meglio a tacere: il raddoppio degli sforzi…! La retorica che ripugna. Se l’Africa
avesse la stessa importanza dell’Ucraina.
Commenti
Posta un commento