J’Accuse di venerdì 10 marzo 2023: se le tragedie degli uomini fossero come i buchi neri, inspiegabili, infernali e travolgenti. Curto (Calabria) e Bucha (Ucraina) dove la pietas non è uguale
Mutuando i concetti della teoria
dei buchi neri e bianchi, sviluppatesi sulla teoria della relatività generale di Einstein,
si potrebbe metaforizzare benissimo che anche la nostra terra ha i suoi buchi
neri e bianchi e che a seconda della massa degli interessi, gli uomini si muovono,
o si commuovono, più o meno in funzione della loro importanza strategica. Ora
immaginatevi per un istante di fronte ai due siti presi a modello: Curto (Calabria)
e Bucha (Ucraina). Dentro queste due realtà il tempo scorre lentamente e sembra
avere una dilatazione gravitazionale molto lenta rispetto all’esterno. L’attributo nero si riferisce alle tragedie
causate dalla malvagità degli uomini. Di conseguenza chi può causare una guerra
così atroce se non è una massa enorme
d’interessi, strategici inerenti alla perdita o alla conquista di un determinato
territorio? D’altra parte, trattasi di Curto ( approdo in Europa), chi può
causare un flusso migratorio così formidabile e incessante se non è la massa
enorme degli squilibri, dello sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta
da parte dei paesi industrializzati e delle stesse guerre che scoppiano in nome
della conservazione di quest’interessi strategici. I buchi neri hanno tutti una
loro storia alle spalle ed è per questo motivo che il loro tempo ha un suo
scorrimento e una dilatazione diversi rispetto all’osservatore esterno. E’
la massa, a dirla con le parole del nostro Carlo Rovelli, autore dell’ultimo Best seller: I Buchi bianchi, ad avere una stretta interdipendenza con
il campo gravitazionale generato. Secondo il fisico italiano, il tempo
scorre diversamente a seconda della posizione di un corpo, in relazione alla
prossimità ad un oggetto massivo, e alla sua velocità. Ora che dire davanti a
queste elucubrazioni? Buchi neri celesti e quelli terrestri! Come Rovelli vi
trascina alle frontiere della Fisica dove Relatività e Meccanica quantistica s’urtano,
io vi illumino sulle grandi contraddizioni del nostro tempo e sulle diversità strumentali
inerenti al percepire o meno delle tragedie che lo costellano. Questo sforzo
intellettivo mi è sorto dalla duplice empatia, provata nel caso di Bucha e
mancata ne caso di Curto, del nostro presidente del Consiglio Georgia Meloni:
come ci si può commuovere e piangere davanti alle tombe dei bambini di Bucha e
alle loro bambole ed ignorare, o addirittura evitare i corpi restituititi dal
mare dei bambini afgani e siriani? Quelle bambole sulla spiaggia di Curto sono
un messaggio d’amore di chi è stato abbandonato tra le onde e non è stato
soccorso. “Sappiate amare la vita, o voi che ruotate intorno ai buchi neri, perché
prima o poi il vostro tempo si fermerà così come il nostro. Non esiste
cristianesimo peggiore di quello che non rispetta il prossimo!”. Persino i
pescatori della cittadina calabrese se avessero udito il vostro grido,
sarebbero corsi con i loro pescherecci… Lasciamo ai politici i loro discorsi
strumentali e propagandistici, agli uomini in divisa i loro codici d’onore e la
loro ubbidienza a coloro che ipnotizzano le masse…; nessun campo gravitazionale
è più grave di quello dove gli uomini hanno perso la loro umanità. I buchi neri
del nostro tempo sono inferi Danteschi: dall’ucraina, alla martoriata Africa e
al Medio Oriente, ecc..., le responsabilità di chi finge di non capire o di non
percepire le tragedie pur di conservare il suo strapotere e le sue ricchezze,
sono immani. Saremo prima o poi inghiottiti da quell’arresto del tempo che
abbiamo noi indotto con le nostre mostruosità. E semmai capiremo il senso e la stessa allegoria di chi tenta di inventare un rovescio al buio dei buchi neri, il lume enunciato, forse è quel barlume di speranza che ci rimane ancora. Ma esso non può che essere all'opposto: un'antitesi della realtà in oggetto, vale a dire una vera e propria rivoluzione.
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