J’Accuse del 16 aprile 2023 Gli americani e la loro linea di guerra ad oltranza alla Russia- "Linea Biden"
J’Accuse del 16 aprile 2023 Gli americani e la loro linea di
guerra ad oltranza alla Russia- "Linea Biden"
E’ singolare osservare come
chiunque dissenti dalla “linea Biden di guerra ad oltranza alla Russia” venga
additato di Putinismo o di propagandista per la Russia. Chiunque non condivida
la “Linea medesima Biden” e s’adoperi per un’altra soluzione subisca recatti e
minacce di sanzioni da parte del G7. La ricerca di un accordo che non sia condiviso
dalla casa Bianca, vale a dire: che non veda realizzati entrambi gli obiettivi: crollo
del regime russo e ritiro dal Donbass e dalla Crimea è un nied assoluto. E’ il caso del presidente Lula che negli ultimi
giorni sta cercando, dopo la sua visita a Pechino e l’incontro con il Ministro
degli Esteri russo Lavrov a Brasilia, di tracciare una nuova Road Map per la
cessazione delle ostilità tra Russia e Nato. Ma la reazione non è tardata ad
arrivare: gli americani, al meno quelli che decidono delle sorti del paese e
del pianeta, sono decisi a portare in avanti questo braccio di ferro fino alle
estreme conseguenze, e accusano Lula di sostenere Mosca e di fare propaganda
per Putin. Strano ma vero che le democrazie occidentali a detta della loro
sorella maggiore, Washington, abbiano smarrito quel sale della democrazia in
questa triste e preoccupante fase della storia, perché proprio come diceva la scrittrice britannica chiamata Evelyn Beatrice Hall, frase attribuita a Voltaire successivamente: “I
disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say
it”. “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa
dirlo”. Questo spirito della cavalleria e del rispetto dell’avversario è
tramontato per sempre. Con le pratiche nichilistiche che sono venute fuori con
le grandi guerre del 900 e l’instaurazione dell’equilibrio del terrore (Guerra
fredda) e successivamente la nascita di un ordine mondiale fondato sulla
centralità dell’occidente (Unipolarismo) e sulla sua indiscutibile supremazia,
il mondo sta giungendo a piccoli passi allo scontro globale. Proprio l’entrata
in crisi di quest’ordine mondiale con l’assenza di istituzioni e meccanismi (L’ONU
non riesce a risolvere nessun conflitto e va riformata) in grado di mediare e
risolvere i contenziosi e i conflitti che sorgono tra i diversi competitori è
la causa dell’attuale impasse nella quale versa la guerra ucraina. Quello a cui
assistiamo è un’isteria generalizzata di coloro che abituandosi a liquidare il
nemico di turno, questa volta non ci riescono, pur mettendocela tutta: armi,
intelligence, satelliti, sanzioni economiche, minacce e bugie. Quel che è pericoloso
in questa situazione è che nessuno riesce ad esprimere il suo dissenso e la sua opinione
in maniera liberale e democratica. La linea Biden è indiscutibile: chi la
tradisce è fuori dalla grazia degli USA. Le accuse a Lula e al suo Brasile sono una bella
testimonianza. Ma il mondo ha bisogno di multilateralità e di essere
rappresentato nelle sue diversità, pur opposte le une alle altre. Occorre dare voce a chi non ce l’ha. L’unipolarismo
e la solita Linea X , dettata dal dittatore di turno sono le cause dell’attuale
caos che connota le relazioni internazionali. Solo con la dialettica e l’ascolto
si può salvare il mondo da una sicura deriva generale.
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