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La morte di Berlusconi è un grande
evento per l’Italia? La sua scomparsa sembra una vera e propria liberazione del
paese dal personaggio di Arcore, che rappresentò l’ago della bilancia nella
politica italiana per oltre tre decenni, attraverso svariate stagioni. Con la
sua dipartita, oggi i suoi orfani piangono il loro protettore e padrino politico, ma
il loro futuro è oramai segnato e sarà senza di lui. Grazie alle sue televisioni e al suo impero
editoriale e finanziario, Berlusconi aveva influenzato e inciso sul corso
politico del paese per molto tempo. Il suo stesso patrimonio triplicato durante
questo periodo ne ha tratto il massimo vantaggio e la massima tutela a partire
dalle leggi Ad personam varate. A guardare gli stessi protagonisti attuali delle
destre italiane, ci accorgiamo che sono cresciuti nel suo vivaio e grazie alle
stesse televisioni: da Meloni a Salvini e compagnia bella, la lista è lunga. Ma
il suo stesso successo ossia, se vogliamo usare un eufemismo, idolatria non è
dipesa dal suo genio, ma dall’incapacità e dalle divisioni dei suoi avversari
politici. La stessa lacerazione a cui assistiamo oggi nel campo delle
opposizioni avvantaggia le stesse destre, sue creature nel bene e nel male. Due
parole per terminare: se facciamo una domanda e usiamo le stesse parole sue
ossia la discesa in campo in politica, se ha servito la causa della libertà e
della democrazia in questo paese, la risposta è semplicemente No. Secondo
quella stessa rivoluzione liberale di cui andava riempiendosi la bocca e l’abbassamento
delle tasse sono rimaste degli slogan, anche tra chi discende politicamente da
lui e oggi ha le redini del potere in Italia. La proclamazione del lutto
nazionale, infine, è un atto di parte, cosa del tutto inconsueta e parziale nel caso di un personaggio divisivo e discutibile e in definitiva non condivisa
dalla maggioranza degli italiani. Che Berlusconi sia corrisposto nell’aldilà
con i benefici di tutte le sue buone azioni. Noi vogliamo essere buoni e giusti
così come lui amava definirsi in vita. A cesare ciò che è di Lui e a Dio ciò
che Gli spetta.
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