J’Accuse del 3 agosto 2023 sulla teoria del complotto del Deep State americano contro il Presidente Trump

 

J’Accuse del 3 agosto 2023 sulla teoria del complotto del Deep State americano contro il Presidente Trump

 


Lo abbiamo più volte osservato che nessun presidente nella storia della democrazia americana, per quanto sia fosse stato eccessivo e direi decisamente, out law and reason, non abbia mai subito una campagna denigratoria e persecutoria come l’attuale ex presidente Donald Trump e potenziale candidato alla Casa Bianca nelle prossime elezioni che si svolgeranno nel novembre 2024. Nessun presidente, persino George W. Bush, che ha addirittura scatenato una guerra illegittima e fondata su una bugia come quella contro il regime di Saddam Hussein nel 2003. E’ chiaro che la posta in gioco per l’attuale governance americana è più che grossa: i segreti americani in Ucraina, legati in parte alla storia del figlio dell’attuale Presidente Biden e la stessa guerra ad oltranza, war to the bitter end, per recuperare il recuperabile di quello che si è perso dopo l’intervento russo contro il regime di Kiev, la dicono lunga sull’atteggiamento irremovibile e intransigente, mai riscontrato nella storia delle democrazie occidentali, o presunte come tali, consistente nel rischiare persino un conflitto nucleare o d’affamare persino l’intera umanità o ancora di stravolgere le stesse economie dei paesi confinanti e coinvolti e persino le loro, pur di non cedere per una striscia di territorio, abitata da russofoni e storicamente sempre stata sotto l’influenza di Mosca. Tutto questo connota il caos e l’involuzione che regna nel mondo oggi. Gli equilibri di un tempo sono saltati e le potenze emergenti non vogliono più accettare di stare sotto il dominio degli attuali imperialisti senza contare anche loro e avere parte nella torta che si sta sgretolando qui e là, in Africa e in Asia, con l’ascesa della Cina a potenza mondiale. La guerra con ogni mezzo necessario è una follia e i suoi costi militari gravano sui cittadini europei e americani, nonché sugli africani che vogliono fuggire dalla fame e sbarcare sulle coste italiane europee. L’incriminazione di Trump, dopo le sue dichiarazioni che avrebbe fermato la guerra il giorno dopo la sua rielezione, ha messo in fermento i fautori della guerra ad oltranza e coloro che hanno interesse affinché i contribuenti americani continuino a pagare la guerra con le loro tasse e i rincari che hanno colpito i cittadini di tutte le nazioni. Insomma staremo a vedere come andrà l’udienza oggi pomeriggio, alle 16 ora di Washington. Se qualcuno pensa che gli americani non voteranno mai uno che è accusato di alto tradimento, io non ci crederei più di tanto, nonostante non abbia mai condiviso le idee e le politiche di Trump. Qualcosa di ragionevole e di sensato ne avevano alcune sue visioni e approcci ai problemi europei: gli americani non possono pagare la difesa di quest’ultimi ed era questo il suo cavallo di battaglia. La Nato durante il suo mandato ha perso d’importanza e qualcuno addirittura pensava che si sarebbe sciolta. Con l’avvento di Biden tutto venne rimesso al suo posto e i vecchi conti con Putin dei Clinton, Obama dovevano essere regolati e il regolatore accanito e direi perfino spericolato, perché non ha a cuore la pace, è proprio lui Mister the President. Joe Biden. Se oggi la democrazia americana barcolla come un regime  autoritario e despotico, parole di Trump, è proprio la risposta sta proprio nella mente e la natura di chi governa oggi il mondo. Questo povero mondo poco illuminato dalla saggezza e dalla ragione e in balia di una stampa schierata e subalterna al potere politico? Verrà mai affrancato da questa nuova piovra? E’ quello che ci auspicheremo prima che sia tardi. Proprio così.

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