Monologhi struggenti
Tra i pensieri affiora la
carezza
Breve e fugace come la
vita
Alternata dall’infinita
ebbrezza
Come il leccare d’ogni
ferita
O se il vortice
incessante!
Sulla mia anima sbattuta
Volesse un dì diventare galante
Sarà solo una mossa
astuta
Non dei cuori e dei gesti
Là, là è un putiferio…
Dove ci s’arrende ai
giorni mesti
Or ora tutto è deleterio…
Né danari né prole
Il richiamo sempre vivo
Come girò le spalle il
sole
In ogni maledetto clivo
Delle mie ferite canti
I tristi e toccanti
ritornelli
Sogni belli e carezze
d’amanti
A fissar stelle e pipistrelli
Ed ogni dolcezza è remota
Rarezza come tra le dune
Carezza tra le piene lune
La vita è un’eterna lotta…
Se le avverse correnti avessero
una foce?
E il destino fosse per un
attimo meno feroce
Cavalchiamo come eroi
crocifissi e segnanti
Ciascuno sul suo pegaso
immaginario
E un cuor immacolato come
un sudario
Ad accarezzar persino con
i denti
La ferocia che ha
scolpito il nostro calvario
Si desta, rivola il mio
pensiero
E rompe le catene come un
guerriero
Nell’angusto spazio della
mia era
La mia vita ha una odiata
pattumiera
Dove il tempo amato e
perduto giace
D’ogni vita, d’ogni
silenzio che non ha pace
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