J’Accuse del 16 ottobre sulla puntata del Programma della 7, piazza pulita, Diritto allo sciopero e precettazione, Violazioni dei diritti umani da parte d’Israele e convenzioni di guerra a Gaza
J’Accuse del 16 ottobre sulla
puntata del Programma della 7, piazza pulita, Diritto allo sciopero e
precettazione, Violazioni dei diritti umani da parte d’Israele e convenzioni di
guerra a Gaza
La 7 come Televisione nazionale in questi tempi duri connotati dalla
censura e dall’assalto delle destre nazionali alle istituzioni culturali del
paese funge da roccaforte di Resistenza al sistema d’informazione Ufficiale che
vede la Rai e Mediaset accaparrarsi, in virtù di vecchi patti e riforme ( La
riforma del sistema radiotelevisivo introdotta dalla legge 112/2004 (c.d.
“legge Gasparri”) la gran parte della torta dell’informazione italiana. Insomma
è la sensazione che prevale quando vediamo le televisioni i cui programmi e
informazioni sono connotati dal conformismo, mancanza di critica, ignorantissimo
e incitazione all’odio degli immigrati, arabi, mussulmani, spesso ricondotti a
formule e interpretazioni lontane dalla realtà. La mancanza del giornalismo
indipendente che mette la luce sui fatti politici nazionali e internazionali è evidente.
Sarà colpa dei giornalisti o dei loro editori ma è un segnale che la nostra
democrazia sta attraversando tempi bui. Questo viene corroborato dalla Denuncia
che fa Corrado Formigli nel suo primo servizio d’apertura della puntata in
oggetto: la Rai è sotto assalto, le nostre Istituzioni culturali sono ambite e
conquistate da queste destre che non hanno pudore. Egli cita la collocazione
del figlio della Russa, Presidente del senato al Teatro il Piccolo di Milano.
Pure i teatri sono finiti nel loro mirino, direbbe la plebe. Ebbene sì. Viene
citata la Mostra sull’Autore inglese J.R.R. Tolkien, il prediletto della nostra
Presidente del consiglio. E’ un evento speciale che vuole rilanciare i valori
della Comunità, della solidarietà e soprattutto della Tradizione con la T maiuscola,
ecc, dice il Ministro della Cultura, l’ex Direttore del TG2 Sangiuliano. Bravi!
Bisogna però dire che la tradizione a cui si riferisce è andata a farsi benedire
con tutto quello che vediamo sotto i nostri occhi: crisi del modello di
famiglia tradizionale, la denatalità, smantellamento degli ammortizzatori
sociali, calo del potere d’acquisto delle famiglie… tante cose non vanno e non
basta ovviamente una Mostra per rimediare. Formigli si sofferma anche sull’attacco
al diritto dello sciopero brandendo la precettazione e questo è la goccia che
fa traboccare il vaso delle contraddizioni di queste destre restauratrici e affamati
di potere e di poltrone. Siamo di fronte ad un vero pericolo che incombe sulla
nostra fragile e discutibile democrazia rappresentato dalla censura, dall’occupazione
del sistema Rai, dall’assalto ai teatri e alle istituzioni culturali del paese.
In sintesi questa è la fotografia più rappresentativa della situazione attuale
del belpaese, le cui destre hanno avuto solo il 30% dei suffragi nelle ultime
elezioni politiche. Questo, altresì, la dice lunga sulla qualità della nostra
democrazia dove un’esigua minoranza, senza pudore, vuole ritoccare le regole
costituzionali e garantirsi le poltrone politiche e culturali
del paese.
Il secondo argomento toccato da Formigli è quello dei crimini di guerra
dell’esercito israeliano a Gaza. Le immagini che sono trasmesse dai giornalisti
dentro l’ospedale richiamano all’orrore. Quelle che circolano su YouTube e WhatsApp
sono ancor più orripilanti: si tratta di bambini, malati lacerati, torturati,
privi di qualunque assistenza medica o cibo. Quello che attrae la mia
attenzione è l’intervento di due professoresse: una di Milano, Chantal Meloni e
l’altra di Roma, Donatella Di Cesare. Quella di Milano si sofferma sulle
violazioni delle norme basilari delle Convenzioni internazionali di guerra e le
denuncia come crimini di guerra tout court, di cui deve rispondere il signor
Netanyahu e il suo apparato militare, che viene sottolineato avendo goduto dell’impunità
internazionale, grazie ai suoi sostenitori finora, non si ferma davanti a
nessuno. L’attacco all’ospedale Al Shifa è il teatro dell’orrore e della disumanità.
Pianificato, portato avanti con un preciso piano di sterminio collettivo della
popolazione di Gaza. La presenza dei soldati dentro l’ospedale fatta da un
paese “presunto democratico” richiama alle nostre coscienze i crimini nazisti e
la strumentazione del concetto di democrazia. La Donatella Di Cesare,
abbastanza nota sulla 7, ha posizioni stranamente più morbide o direi più
filoisraeliane: si sofferma sulla crescita dell’antisemitismo, persino dice
negli ambienti di sinistra. La tutela d’Israele dice è un imperativo che ci chiede
di costruire dei ponti tra le due fazioni. Ella in qualche modo attribuisce la colpa
al solo Netanyahu ma non al sistema d’oppressione, di spogliazioni e di soprusi
costruito ad arte in questi decenni in Palestina. Strana cosa, il suo concetto
di difesa dei diritti umani. Addirittura dice che perfino un filone dei
filosofi nazisti dopo la seconda guerra mondiale afferma aveva rovesciato l’equazione
tra vittime e carnefici paragonando la Germania ad un campo di concentramento e
gli ebrei, premiati con la nascita d’Israele, ai veri carnefici. Insomma, siamo
di fronte ad un’interpretazione molto discutibile e chiaramente di parte.
Perfino, si è notato, il disaccordo di Corrado che ha ricordato alla nostra
professoressa come Israele non ha mai rispettato le famose Risoluzioni del Consiglio
di Sicurezza e questo proprio grazie al consueto veto americano. Bisogna essere
davvero strabici, per non vedere la verità dei fatti.
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