Mia addolorata Gaza, seme
d’ogni primavera
Ora che le nuvole di fumo
velenoso
Eclissano il tuo cielo
azzurro e grigio
Tu che come un fiume straripi
di dolore
Di lutti, d’incredulità e
di sdegno
Sono lì, sopra i luridi avvoltoi
E vogliono infliggerti la
morte
I loro ali s’intravedono
a malapena
Mentre il loro frastuono
preannuncia
L’appiattimento dei
nostri focolai
Dei nostri giardini e
tutte le memorie
Persino gli alberi
vengono abbattuti
Morte, morte seminano
dovunque
Tra le nostre donne e
bambini affamati
E ora corpi senza vita;
angeli di Gaza
Qui si muore più d’indifferenza
Che per mano di chi butta
le bombe
Di quell’umanità codarda
e assente
Ora che le nuvole di fumo
sono il nostro cielo
E le gallerie del nostro
sottosuolo
L’unica speranza, l’ultimo
rifugio
La nostra tomba e ogni
germoglio
Per la prossima primavera
Quando i fiori
spunteranno
Saprete allora che sono
stati seminati
Dalle nostre mani con
amore
Ora che Gaza straripa di
fervore
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