J’Accuse sull’invocazione
da parte del Segretario Generale Guterres dell’Art 99 dell’ONU
Omaggiamo al meno, alzando i cappelli, questo singolare Segretario Generale
delle Nazioni Unite, il dottor Antonio Guterres che col suo attivismo
sta sfidando le potenze occidentali e regionali compromesse nel massacro contro
il popolo di Gaza, nessuna esclusa. Egli aveva già redarguito in più occasioni gli
sciagurati israeliani di aver violato col loro robusto e sproporzionato intervento
il diritto internazionale, sottolineando che “ciò che sta avvenendo nella
striscia di Gaza ad opera del loro esercito è qualificabile di “crimini di
guerra”. Con l’invocazione dell’articolo 99 della Carta delle Nazioni
Unite, egli non solo richiama, come annuncia testualmente quest’ultimo, il caso “di minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”, ma
soprattutto mette alla prova queste stesse coscienze chiaramente compromesse
dei loro, davanti ai bagni di sangue versi
dei bambini, donne e gente di Gaza. Quel che è ridicolo e oltretutto
incredibile è che invece di ammettere gli eccessi e i crimini commessi dal suo
paese, l’ambasciatore israeliano a l’ONU ha descritto la mossa di Guterres come
“un’ulteriore prova della distorsione morale del Segretario generale e dei suoi
pregiudizi contro Israele”, accusandolo infine di aver scelto “di continuare a
fare il gioco di Hamas”. Certo che il Segretario Guterres è un personaggio
stolto e estremista, quando fa il suo lavoro e dice la verità! E' così che lo vogliono spacciare gliisraeliani. Purtroppo la verità è tutt'altra: egli non è come i
migliaia di giornalisti e politici che sono intimoriti di rappresaglie qualora
facessero come Guterres. Questa situazione è tanto ridicola quanto tragica.
Abbiamo una Comunità internazionale appiattita su sé stessa e incatenata da
coloro che hanno distorto, e il boomerang torna all’ambasciatore israeliano, questo stesso sistema che dovrebbe garantire appunto non solo la pace e la sicurezza
internazionale ma soprattutto il rispetto dei diritti umani e quelli dell’uomo,
scritti nella Dichiarazione Universale del 1948 e in tutte le altre carte, di
cui l’ONU e il suo Segretario sono i garanti, ma oggi appaiono tutti come i passivi spettatori di
un genocidio che viene spudoratamente giustificato con il diritto all’Autodifesa
dello stato d’Israele.
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