J’Accuse del mercoledì 2
gennaio 2024 presaggio sulla fine dello stato d’Israele
Uno stato non può reggersi sulla violenza e la prepotenza nelle relazioni
internazionali. Nato con le spogliazioni e la violenze perpetrate a danno del
popolo palestinese e dei popoli arabi, in oltre 75 anni, con il sostegno delle
potenze occidentali, Israele non è mai accettata né integrata nell’ambito geopolitico
dove è stata imposta e dove la preoccupazione maggiore dei suoi apparati di
sicurezza: Esercito e Intelligence è sempre stata quella d’impedire a tutti i
popoli della regione d’accedere al progresso scientifico e tecnologico, ivi
compresi le tecnologie militari e men che meno (opzione remota) a quella nucleare,
pena le minacce d’interventi militari come sta avvenendo oggigiorno con l’Iran.
I sionisti israeliani si sono messi in testa di controllare tutto e d’impedire
a chiunque di levargli quella superiorità militare e aerea con la quale oggi
stanno distruggendo Gaza e la sua popolazione. E Questo mondo incivile che non è
stato capace a fermare la carneficina per paura di che cosa? Israele si
permette d’uccidere e di bombardare i paesi arabi e nessun governo occidentale
osa nemmeno accennare ad un disaccordo? Insomma, il sunto di questo J’Accuse è
semplice: molti hanno capito che quella follia dei sionisti di tenere in
subalternità i loro detrattori che chiamano terroristi si sta oramai rivelando
un fallimento come lo ha dimostrato il 7 ottobre. La stessa tecnologia militare
non più ad accesso esclusivo dei sionisti sta bilanciando i rapporti di forza
nel medio-oriente. Dopo tre mesi di distruzioni e di bombardamenti, la guerra
lanciata da Netanyahu non ha raggiunto nessun obiettivo, anzi, si direbbe come
il presagio annunciato dal mio titolo, è una premessa alla fine di questo corpo
estraneo che ha infestato il Medio-oriente generando esodi, guerre tragedie e
persecuzioni, per oltre settant’anni.
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