I fiori del sottosuolo- poesia dedicata a Gaza
Premessa alla poesia
Nella filosofia di Dostoevskij il sottosuolo rappresenta il male assoluto, i valori decadenti e quella stessa perdita dell’etica, della pace e dell’armonia della società. Nel suo romanzo: " Memorie dal Sottosuolo", egli anticipa persino Freud con la sua Teoria del Subconscio. Il Sottosuolo per Fëdor è quel posto così nascosto e oscuro da cui s’innesca ogni impulso e desiderio proibito. La mia poesia in qualche modo si riallaccia sulla sua teoria, interpretando i fatti del sottosuolo di Gaza come una rinascita, "un'accellerazione assurda ma necessaria degli eventi", al pari un vulcano esploso per riprendersi i tempi e gli spazi creduti smarriti per sempre ma che fanno smarrire, di conseguenza, trascinandolo, persino chi è dotato di ragione e chi crede d’essere padrone della ragione, del tempo e degli stessi uomini… I palestinesi non accettano di sottomettersi nonostante tutto: o vivere liberi o morire in quel Sottosuolo simbolo d'eroismo, di resistenza al male che oramai ha conquistato ogni superficie, ogni cupola di potere ed ogni intelletto.
Or nella sua eroica...
Battaglia per la liberazione
Ferito ogni onore !
Al sottosuolo ogni lode
Isola di vita, o vita !
Ferita dal silenzio
complice
D’un umanità smarrita
sotto il sole, ma l’eroismo…
Ha un suo dolce tepore
Onore, onore al
sottosuolo!
E amore per la libertà
Laddove nei cunicoli
L’erba, gli alberi e ogni
fiore
Spuntano da ogni bagliore
Luminosi e belli
Dalla terra benamata
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