Potessero le mie mani scalpellare
Immagino il tuo volto
Nelle giornate d’agosto
Quando il sole è incandescente
e ogni ombra è
evanescente
Quando le cicale cantano
Sui tronchi e i ramoscelli:
i giorni soleggiati e
belli!
E sento una pazza voglia
d’urlare
Mio dolce dolce focolare…
Quale sole riflette più
delle tue fiamme?
Del tuo amore e del
destino infame...
Scalpello il tuo viso
D’ogni tocco delicato
Del tuo sorriso amato
e dell’amore deriso
Nel freddo d’ogni
solitudine
Nel sogno delle emozioni
anodine
Lontane, lontane come
dicembre
Scalpello e le mie mani
sono ebbre
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