J’Accuse del 12/12/2024 sulla caduta del regime di Bashar Al Assad

 

J’Accuse del 12/12/2024 sulla caduta del regime di Bashar Al Assad/ Iran, Turchia e Russia alla prova 

 


 



Le dittature cadono prima o poi, ma non sono solo le ingiustizie e le pance vuote a farle cadere, sono soprattutto gli interessi e la forza delle armi. Ora la caduta di Bashar è non solo dovuta a quelle orde di disperati e di fanatici e aggiungerei anche di mercenari giunti da ogni dove armati fino ai denti con copertura aerea americana e israeliana e con una commedia dell’arte mai vissuta nella storia delle rivoluzioni: nessuna resistenza, nessuna barricata, le orde rivoluzionarie hanno avanzato conquistando una città dopo l’altra fino a Damasco dove la gente e gli stessi militari del regime si sono consegnati a loro. Un miracolo del kalashnikov, dei drone ucraini offetigli da Zelensky per vendicare il suo paese e indebolire Putin e dei fuori strada con le mitragliatrici automatiche giunte da Doha e Dubai! Uno scenario mai immaginato dopo la cruenta guerra civile su base etnico-religiosa fomentata dalle potenze regionali, quali Turchia, Emirati, Qatar, Arabia Saudita e tutte le cancellerie occidentali al loro fianco. Quello che si può intuire è che la Turchia del dittatore Erdogan è il braccio esecutivo di quest’operazione che da una parte regala la Siria all’egemonia del sultano di Ankara, dall’altra toglie di mezzo una roccaforte alla resistenza contro lo stato sionista e le potenze occidentali. L’indebolimento della Russia e dell’Iran in quest’anni ha consentito questo rovesciamento degli equilibri di forza. Quello che risulta sbalorditivo è la resa della Russia al Sultano, ma non è la sola verità. A nostro avviso l’abbandono del dittatore Assad è avvenuto dopo un accordo segreto tra Turchia, Israele e Russia, con un armistizio dell’Iran in Siria che era ben consapevole dell’imminente caduta del regime siriano. Si è convenuto un ricambio di presenza militare con il mantenimento degli interessi della Russia, con le garanzie date alla sua presenza militare, alla Turchia è toccata l’estensione della sua egemonia sulle parti conquistate dai nuovi rivoluzionari e la sua ascesa nel Mar Mediterraneo come una potenza dominante che consentirà al Qatar e agli Emirati di costruire i loro Gasdotti sfoccianti nella costa siriana e infine ad Israele l’ok per l’avanzata nel Golan, il ontrollo delle risorse energetiche di fronte alle coste siriane e la distruzione già fatta, e in corso, dell’Arsenale militare di Damasco, ivi comprese le armi sofisticate russe in suo possesso. Pertanto una rivoluzione gentile del Jolani, leader di Al Nosra ha preso avvio. La sua gentilezza è durata qualche ora e poi si è dato avvio agli scempi e ai regolamenti dei conti, mentre lo stato ebraico stava e sta bombardando mezza Siria per la gloria dei rivoluzionari, d’Erdogan, dei beduini del Golfo e dell’intero occidente. Questa commedia dell’arte avrà una fine tragica e la sua estensione ad altri paesi, dopo la Libia è abbastanza imminente. Che Allah maledica i belligeranti e gli interessati alle terre siriane e al Medio-oriente in generale! 


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