J’Accuse the day after/ il giorno dopo l’inauguration Day di Trump e il mondo. L'illusione nell’abisso dei sogni e delle illusioni della Golden Age promessa
J’Accuse the day after/
il giorno dopo l’inauguration Day di Trump e il mondo che scivola nell’abisso
dei sogni e delle illusioni della Golden Age promessa
Non è nuova l’idea della “Golden Age/ Età dell’oro a noi che abbiamo un po' di memoria storica. Alla fine della guerra fredda l’America tentò di dominare il mondo dopo la caduta dell’Unione sovietica e l’instaurazione di un solo ordine mondiale che Washington avrebbe strutturato e cappeggiato a suo piacimento e senza rivali. Gli economisti più brillanti, allora, ma in realtà erano solo i più mediocri, ci dissero che il mondo avrebbe conosciuto una prosperità mai vista prima e andavano in girò gridando il loro amore per il nuovo ordine mondiale.
Ma ahimè quello
a cui abbiamo assistito in tutti questi passati decenni era un succedersi delle crisi
economiche e politiche, un soffocamento delle altrui aspirazioni, speranze, libertà e diritti.
Tutta quell’era tossica chiamata “Globalizzazione dei mercati”, non diede
altro che miserie e sconvolgimenti globali e nazionali. In effetti essa aveva
consentito, e consente tuttora, l’arricchimento dei pochi a danno delle
collettività e delle nazioni più povere del pianeta. Lo stesso modello di
sviluppo economico, industriale e finanziario è, e rimane, discutibile e ingiusto (aristocratico)
perché consente ai pochi ricchi di far accrescere i loro patrimoni
semplicemente cliccando sui bottoni o trasferendo i loro capitali da un paese
all’altro o da un titolo all’altro. E’ pazzesco come l’economia finanziaria e
i social media sviluppatisi in questi anni e strettamente interconnessi all’una
e all’altra, abbiano avuto il sopravvento su quell’economia reale e la
controllano in modo assoluto, condizionando così il corso politico delle
democrazie e delle dittature. E’ il caso dell’oligarchia che ora fa parte del
cerchio magico Trumpiano, Da Musk, a Zuckerberg, a Besos, Sundar Pichai, tutti
sorridenti davanti ai proclami nazionalistici e antidemocratici del loro
raggiante presidente che oltre a promettergli l’inizio di una nuova era dell’oro
lancia i suoi anatemi contro i più poveri della sua America, quelli che vivono
nella clandestinità e che normalmente un grande paese come il suo, baluardo
dell’economia mondiale virtuale e reale, debba dare speranza, contro i vicini
alzando i muri e minacciandoli di annessione, il caso del Canada, Messico
Groenlandia, contro gli stessi europei, rei d’essere parassiti e irresponsabili, e in questo ha in qualche modo ragione, ma che paradossalmente l’America occupa economicamente, culturalmente e militarmente, riesce persino nei suoni primi decreti a togliere le sanzioni ai
coloni ebrei nella Cisgiordania, responsabili delle discordie e degli assassini
dei palestinesi. Infine, la cosa più divertente è che riesce persino a fissare
la nuova frontiera della sua America: piantare la bandiera strisce e stelle su
Marte. Questo passaggio ci ricorda il concetto tanto commercializzato del “sogno
americano”, il quale, in verità, aveva consentito all’America di
conquistarsi spazi che appartenevano ad altre nazioni e che via via sono
diventati americani. La stessa idea annunciata da Trump: Golfo d’America al
posto di quello del Golfo del Messico, la dice lunga su come le
alterazioni alla storia e lo stesso abbandono delle idee democratiche a scapito
di quelle nazionalistiche e nichiliste costituisca un grave violazione ai
diritti e alla stessa identità democratica americana inclusiva ed egualitaria.
Tutto il folklore a cui abbiamo assistito ci ricorda le tragedie causati dal
ritorno del nazionalismo. L’America ha il diritto di diffendere i suoi
interessi ma essa ha la grande responsabilità di non consentire e approvare le
ingiustizie e i genocidi a cui abbiamo assistito in questi decenni dell’era
dell’oro annunciata all’inizio degli anni duemila. Se Elon Musk, amico della
Meloni, la sola presente tra i capi di stato e di governo europei alla Inauguration Day
di Trump[1],
si arroga il diritto di dare voti e approvazioni ai corsi politici dei paesi
europei favorendo i partiti più estremisti come l’AFP Tedesca, l’Alternativa
per la Germania, partito neonazista che promette alla stessa stregua di Trump di
cacciare tutti gli immigrati clandestini e regolari, al fine di purificare il
paese dalla presenza delle altre razze impure, questo è un grande segnale d’allarme.
Musk, immigrato sudafricano a sua volta, non può e non ha il diritto di
ingerirsi nella storia dei paesi giusto perché possiede X o ha 7000 mila satelliti
che inquinano il nostro spazio e ribadisco il nostro spazio, perché lo spazio
come la terra, appartengono a tutte le nazioni, ciascuna nei suoi confini e
ciascuna custode della sua storia e civiltà e non ci vengano a dire che noi
dobbiamo imparare dalla loro barbarie. Non vi parlerò del dollaro perché la
stessa Golden Age è strettamente legata al petrolio arabo con il quale stampano
i loro dollari. Alla Russia e la Cina il diritto di rivaleggiare in modo
democratico e leale con le aspirazioni americane. Il futuro ci dirà di che colore
sarà Marte. La sua colonizzazione è una sfida illusoria, una perdita di tempo,
un allontanamento dai problemi reali della terra.
[1] Questo la dice lunga sul suo carattere politico e ideologico. Stare con chi
governa purché ci sia un suo tornaconto personale.
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