J’Accuse sulla figura di Donald Trump tra illusioni e verità

 

J’Accuse sulla figura di Donald Trump tra illusioni e verità

 




Perché le ragioni di  Trump piacciono alla maggioranza degli americani e non solo? Perché egli quando dice America first manda un messaggio ben chiaro: tutti gli sperperi, le spese e le politiche che hanno svuotato le casse pubbliche americane devono finire. E in effetti c’era qualcosa che non andava  che impiegava le risorse pubbliche americane nelle guerre( Ucraina in primis e Israele in secondo luogo) che non poteva continuare a lungo perché le soluzioni a queste due grandi questioni dovevano essere politiche, e qui la responsabilità cade anche sulle passate amministrazioni americane legate e condizionate, direi in maniera sbagliata e disastrosa, non solo al mantenimento dello stato ebraico come entità statuale, ma anche al sostegno d’ogni suo allargamento a scapito dei palestinesi e dei paesi confinanti, com’è avvenuto anche con l’ultima annessione del Golan siriano. Qui Trump stenta a modificare la sua linea, perché la sua amministrazione, come i precedenti, rimangono prigioniere dell’idea del sostegno ad oltranza a Tel-Aviv, anche in caso di violazione del diritto internazionale e persino quando si è commesso un genocidio. Insomma l’idea cardine che ci trova d’accordo con i suoi proclami è indubbiamente quella di voler contribuire a fermare i conflitti e costruire la pace. Sarà Trump in grado di farlo chiedendo agli ucraini un passo indietro e allo stesso Netanyahu di dimettersi e di consentire a che nel paese si apra una nuova era di pace e di dialogo con i palestinesi? Sono questi i grandi interrogativi che pesano sulla sua presidenza e che ci diranno se LUI è riuscirà a diversità del suo predecessore a mettere un punto finale a questi fiumi di sangue che sono scorsi nel corso di questi anni e decenni, rispettivamente nei due conflitti armati. Per quanto concerne invece la questione prettamente legata al suo “Golden Age”. Francamente e dopo una profonda riflessione io la trovo più magica che reale. Una formula per infondere speranza e aumentare il consenso politico di cui egli gode nel paese. La sua attuazione è già incominciata con l’adozione dei primi decreti protettivi dell’economia americana e delle frontiere del paese. Tali decreti mirano soprattutto a rimpatriare gli immigrati clandestini presenti nel paese e sono milioni così come ad instaurare nuovi dazi per le merci provenienti dai paesi europei e asiatici. Certo, la domanda che sorge ora: Trump ha ragione di proteggere l’economia del suo paese? Lo aveva detto sempre: gli americani vengono prima degli altri. Allora perché gli analisti e gli stessi leader europei s’accaniscono contro di lui? Perché asiatici ed europei non facciano lo stesso? Ognuno deve alla fine pensare a casa sua. Forse non è giunto, amici, il tempo dove ognuno deve raccogliersi e pensare a casa propria? Il problema è che gli europei sono divisi e non riescono a far valere la loro voce. La visita del Presidente Meloni e la sua presenza nella Inauguration Day e il voler tessere legami speciali con Trump e la sua amministrazione la dicono lunga sull’unità europea, che ovviamente non esiste. Le stesse crisi politiche attuali della Francia e della Germania rendono l’Unione europea in questa fase molto più vulnerabile di quanto lo era nel passato. La stessa volontà del Presidente Trump di voler fermare la guerra d’Ucraina per la quale gli stessi europei tutti insieme hanno dato ingenti risorse rappresenta un grande fallimento politico, morale e istituzionale. L’Europa verrà, a mio avviso, divorata dalle lotte tra i suoi nazionalismi e populismi sempre crescenti e minacciosi, la stessa idea di democrazia è messa in questione dallo stesso stile personalistico e autocratico che domina oggi in America e nel mondo con un’all’oligarchia tecnocratica che vuole dettare legge e condizionare il corso politico in Europa e nel mondo. Ecco perché il mondo si avvia verso una fase piena d’incertezze ma anche d’incognite e questo grazie a Tycoon Trump e le sue ricette nazionalistiche e direi affascinanti e popolari. “Lasciate gli altri cuocere nel loro brodo, diceva gli europei sostenitori degli anti-bolscevichi finché si renderanno conto dello sbaglio e della deriva in cui si sono messi”. Ora A ciascuno il suo brodo e il suo ingegno per resistere nella nuova era degli Stati nazionali rette da autocrazie e magnati super uomini, aldi sopra d’ogni codice politico e morale.


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