J’Accuse del 25 febbraio 2025 le terre rare e quelle bruciate, la disfatta ucraina e europea

 

J’Accuse del 25 febbraio 2025 le terre rare e quelle bruciate, la disfatta ucraina e europea

 


Terre rare


Chi poteva immaginare solo qualche settimana uno scenario così ribaltato e inverosimile in Ucraina. Era tutto previsto ma gli attori e le loro copioni sono quasi da fiction hollywoodiana con un Trump  deciso assertore della pace ma anche dell’idea inaccettabile sul piano della ragione e del diritto internazionale, ossia che Zalensky, come buonuscita dallo scenari bellico, debba firmargli un Agreement/ Accordo che conceda agli americani le terre rare ucraine, al fine di restituire all’America tutti i miliardi di dollari, stimati a trecentocinquanta, versati dal suo predecessore Biden, fautore e sostenitore della guerra ad oltranza contro la Russia Putiniana. Tutto questo come se l’alternanza alla Casa Bianca di Democratici e Repubblicani, totalmente in disaccordo sulla loro visione del mondo e la loro stessa concezione della democrazia, dei rapporti con gli alleati tradizionali e degli stessi organizzazioni internazionali e regionali che reggono e amministrano l’ordine politico attuale, non avesse una responsabilità per gli stessi americani, unici decisori del loro destino e delle loro strategie nazionali e securitarie, ma ricadesse su chi le ha subiti e a chi sono state imposte ora con le minacce e ora con le sanzioni economiche e militari. Ci ricordiamo bene della visita di Trump in Polonia, all’inizio del conflitto ucraino e degli insulti fatti a Putin di Assassino e criminale per avere invaso il Donbass? La guerra, in verità, non sarebbe mai dovuta scoppiare e continuare senza l’assoluta volonta della casa Bianca e dello stesso Biden che l’ha voluta, escludendo qualunque tentativo di ricomposizione della vicenda con il dialogo con Mosca. Oggi dopo tre anni di disastri e di carneficine subite dal popolo ucraino e russo davanti all’Agreement Trumpiano di cessione delle terre rare, concertato con Putin per mettere fine al conflitto e far tornare la Russia nei consessi internazionali. Il problema però è che questa soluzione di saccheggiare le terre rare dopo aver fatto terra bruciata non onora nessuna delle parti, a nostro avviso. Non onora i russi che sono costretti a fare questa transazione a detrimento dei loro interessi naturali e storici sull’area in oggetto, dopo aver pagato un tributo colossale in termini di perdite umane ed economiche. Non onora gli Stati Uniti d’America, perché non è questo il modo per rendere l’America great aganin , ma è una maniera che ci ricorda il Far west e la legge del più forte che s’impone e opprime i più deboli. Inoltre, l’Agreement con Zelensky è illegittimo in quanto il suo mandato è scaduto e non può decidere di risorse che non gli appartengono. Non onora l’Europa, perché di fatto essa ha perso la guerra e ogni opportunità per risolvere il conflitto con la mediazione, squalificandosi anche come possibile mediatore nei negoziati del dopoguerra. In questo la rincorsa di Parigi, Berlino e Londra di un ruolo politico e militare sembra come l’ultima cannonata che a mio avviso produrrà solo danni ulteriori e spargimenti di sangue che molto probabilmente farebbero scoppiare un conflitto mondiale. La situazione attuale, alla luce dei cambiamenti avvenuti nella politica estera americana, segna una svolta epocale e uno sconvolgimento degli equilibri internazionali che non rimarrà senza conseguenze né farà tornare verdi le terre bruciate e intossicate dai veleni delle armi e dai cadaveri di soldati morti per cause perdute e ora svendute proprio da chi aveva voluto quelle guerre e atteso oggi di esserne ripagato con le preziose e bramate terre rare.

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