J’Accuse dell’11 febbraio sul no ritorno dei Gazaoui a Gaza in caso d’uscita dal loro territorio
Roba da matti e crudeli. Come può un presidente USA statuire dall’alto del
suo trono che un popolo non può più tornare alla sua terra. Anzi come può
pretendere che un popolo lasci la sua terra e se ne vada altrove, chiedendo ai
governi dei paesi limitrofi di riceverlo? Tutto questo, come abbiamo detto nel
precedente articolo, dedicato allo stesso tema vuol dire che Trump, o è
manipolato o è manipolatore del sionismo mondiale affinché la stessa America,
baluardo delle Democrazie occidentali, venga usata da esso e trascinata nelle
sue barbarie e aggressioni contro i paesi medio-orientali. Non è un caso che
repubblicani e democratici americani, responsabili dei dicasteri importanti o
candidati alla Presidenza devono prima di accedere alle loro funzioni, devono passare
per il vaglio di commissioni del Congresso che verificano la loro lealtà o meno
alla causa sionista. Ma questa volta Trump si è allargato troppo. Egli ha
tradito non solo quelle idealità e valori americani di rispetto dell’autodeterminazione
dei popoli dichiarato fin dagli albori del secondo conflitto mondiale, sancito
nella Carta Atlantica, alla base della stessa grandezza americana e dell’impero
costruito a seguito della sconfitta dell’asse nazi-fascista, ma anche le stesse
aspettative dell’elettorato mussulmano al quale ha promesso solennemente di
fermare la carneficina e di costruire un medio-oriente basato sulla giustizia tra
i popoli e una pace durevole. Tutte parole al vento perché come si sa sempre
quello che si dice prima di conquistare il trono sarà diverso di quello che il
Re o imperatore che sia farà del medesimo una volta arrivato dentro i palazzi
del potere e maneggiato i bottoni della sua macchina da guerra. In questo
contesto si delinea un’amara verità: viviamo in un mondo ingiusto dove con l’avvento
dei populismi e dei nazionalismi europei e americani, il mondo si sta dirigendo
verso un’era d’instabilità e di sconvolgimenti profondi. Se oggi viene chiesto
ai palestinesi di Gaza, da parte di Trump, di lasciare la loro terra al fine di
costruirci, una città dei divertimenti e dei bordelli, questo la dice lunga sui
piani futuri che riguardano le sue rivendicazioni di annessione del Canada, di
Panama e della Groenlandia e chi sa cosa ancora si nasconde dentro i suoi cassetti.
Ma un fatto è sicuro il fatto che l’imperatore isterico si sia circondato di
cattivi e fanatici consiglieri peggio di lui la dice lunga sulla brutta sorte
che farà la sua stessa America e gli starti più deboli della società e persino
quei poveri funzionari licenziati recentemente da lui medesimo per avere
collaborato nelle inchieste contro i suoi Ultra che hanno attaccato il
campidoglio quattro anni fa. Un fatto è sicuro però: i palestinesi non
lasceranno mai Gaza e faccia Trump quello che vuole. Agli americani la
coscienza e la forza di reagire a questo vento odioso e razzista che sta
travolgendo il loro grande paese.
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