L’anfora del satiro di febbraio Poesia

 

L’anfora del satiro di febbraio

 

 




Neve e fiocchi sul mio cuore

Letargo e gelo su ogni lembo

E il grido lancinante d’ogni verbo

In un candido biancore…

 

Febbraio, la mente fatica

Sospesa come una nave

Ondeggia ad ogni raffica

Di un nuovo vento soave

 

Febbraio o sogno irredento!

Lente le ore e ogni passo

Ogni metamorfosi ha il suo trapasso

Di pioggia, lacrime e vento

 

Qual dolore è peggiore!

Dello stesso smarrimento

Se ora è scolpito sul firmamento

Ogni caos e cupo grigiore

 

Timone del tempo, capitano!

Tempo e spietato, Boia

Febbraio dona ora la gioia

Agli orfani che cantano lontano

 

Trapasso del fogliame caduto

Ruscelli di lacrime scendono ora

Ti guardo ora come l’aurora

Del mio sogno mai perduto

 

Satiro o febbraio! Anfora…

Di luci colorati come albe boreali

Di neve e sensazioni surreali

 

Il mio satiro danzante affiora

Si sente ora tra le onde la rete

E l’alfabeto segreto delle ore liete

 

 

 

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