J’Accuse del venerdì 14 Marzo l’approccio affaristico di Trump nella crisi Ucraina tra lo scetticismo di Putin e la maledizione degli europei
J’Accuse del venerdì 14 Marzo la visione affaristica della politica internazionale e dei contenziosi di Trump e lo scetticismo di Putin di fronte alla proposta americana di aggiudicarsi le terre rare e la disillusione degli europei
Giuditta e Oloferne (Caravaggio)
Davvero questa trovata geniale dal sapore prettamente affaristico “dell’Accordo sulle terre rare” ucraine imposta da
Trump è "una degenerazione della politica internazionale" direi, un ritorno
malinconico e immorale alla legge del più forte che impone alla fine le
condizioni alla resa e alla sistemazione delle questioni politiche e militari. Eppure
questa crisi ha segnato il nostro tempo, perché ne ha delineato le
contraddizioni e i paradossi. Non si poteva certo continua a mentire a sé
stessi che l’Europa che i nostri leader europei assieme ai loro alleati
americani sarebbe crollata un giorno come un cartello di carta di fronte al
cambiamento di regime politico/ Regime change che è avvenuto di fatto
negli Stati Uniti d’America con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. E’ un’Europa
illusa, irresponsabile e incapace e la cosa peggiore è che essa ha voluto una
guerra che non avrebbe mai vinto o per lo meno che avrebbe portato all’olocausto
nucleare. quest’Europa irresponsabile, illusa e incapace stenta oggi alla luce
di questo nuovo ordine mondiale e risollevarsi con un grande piano di riarmo di
ottocento miliardi d’Euro che ieri il parlamento europeo ha approvato. Ma non è
l’idea di per sé legittima di dotarsi di armi dissuasivi comuni quanto l’idea malsana
di fondo che costruire un equilibrio europeo e internazionale basato sulla
corsa frettolosa al riarmo e alle minacce reciproche è del tutto assurda e
deleteria per tutti. Peraltro questo riarmo andrà ovviamente ad arricchire le
industrie belliche di oltreoceano e la stessa America, rea essa stessa d’avere
voluto e alimentato questa crisi con le politiche di Biden e dei suoi
predecessori Obama e Clinton. L’avere impostato una politica con la Russia il
cui fulcro centrale erano l’allargamento ad est del continente europeo e il
numero di basi e armi da istallarvi per sfiancare e smantellare la Federazione
Russa. Questa politica, in sintesi, dell’allargamento ad est fino ai confini
russi ha dato luogo alla guerra d’Ucraina e alle sue conseguenze che sono
davanti ai nostri occhi. Oggigiorno l’America di Trump si è lavata le mani
dalle politiche varate e portate in avanti dalle passate Amministrazioni della
Casa Bianca e pretende che gli ucraini firmino un Accordo che restituisca tutti
i crediti dati a Kiev per il mantenimento e la prosecuzione della guerra. Non
è una truffa a ciel sereno questa? Come si possono reclamare i
crediti quando sono stati gli stessi americani ed europei a causare e a volere
la guerra e la sua prosecuzione fino ad oggi? Per lo meno bisognava
avere un po' di pudore! E dire che dato che siamo noi ad averla voluta e
alimentata magari la spartizione dei suoi costi sarebbe stata più che normale e
direi più che giusta. Ora perché gli ucraini devono firmare un accordo che
concederà i diritti delle loro terre rare agli americani? Perché? E perché i
russi devono accettare una situazione del genere allorché quell’area geografia
del mondo rientrerebbe di fatto nella sfera della loro influenza naturale non contendibile
da nessuno. Se sarà così, il vero vincitore di questa guerra sono di fatto gli
americani che di fatto con un approccio immorale e affaristico che non guarda
né il diritto né i valori universali si impossessano di risorse che non sono i
loro in nome della loro prepotenza militare. E’ davvero paradossale e lo è
ancor di più perché sono stati gli europei a spingere verso la guerra e la
negazione di qualunque trattativa che l’avesse fermata e quindi impedito le
rovine e i danni fin qui conseguiti da entrambe le parti. In questo contesto la
proposta del Cessate il fuoco, alla luce dei cambiamenti degli equilibri,
dell’accettazione di Kiev dell’accordo sulle terre rare e infine del riarmo
europeo suona come l’ultimo scacco matto per Mosca: da una parte gli si
offre un cessate il fuoco e dall’altra la si lega ad accordi di colonizzazione dell’Ucraina
da parte americana che chiaramente non sono affatto onorevoli per la Russia.
Gli americani non accetterebbero mai che la Russia avesse degli interessi e
delle influenze nelle sfere di loro influenza come il Centroamerica o il Sudamerica.
E’ una chiara sconfitta per Mosca anche di fronte al fatto che la vera
controparte sono gli europei che oggi stanno riarmando. Per non dimenticare che
firmare un cessate il fuoco allorché il Kursk non è stato ancora liberato sembra
una barzelletta. Gli attuali carte, per usare un modo dire Trumpiano sono inaccettabili
per la Russia e la guerra è l’unico modo per far ragionare alla fine chi mira a
spartire oggi l’Ucraina e domani la stessa Russia. Ma sono sempre gli europei a
dovere fare un profondo esame di coscienza e cessare a sconvolgere il mondo con
le loro mire egemoniche sugli altri continenti.
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