J’Accuse del venerdì 21 marzo 2025 l’attacco al manifesto di Ventotene è uno smascheramento della "nuova identità europea" afflitta dai nuovi germi del nazionalismo

 

J’Accuse del venerdì 21 marzo 2025 l’attacco al manifesto di Ventotene è uno smascheramento della "nuova identità europea" afflitta dai nuovi germi del nazionalismo

 




Di fatto la questione Ucraina si rivela sempre di più come il banco di prova esistenziale per l’Unione europea spinta tra aspirazione all’allargamento e l’acquisizione di una forma imperiale o imperialistica ancora da definire, ma confliggente con le altre potenze regionali e mondiali e rischi d’implosione causati dal diffondersi dei nuovi germi del nazionalismo e del razzismo dilaganti nel vecchio continente. In questo contesto connotato dal caos e dalla corsa verso il riarmo, a seguito del venir meno delle garanzie strategiche e militari degli Stati Uniti d’America agli europei, s’inserisce il frivolo e simbolico attacco Meloniano ad uno dei manifesti che è stato alla base dell’antifascismo e soprattutto direi della stessa costruzione della nuova identità europea fondata sulla solidarietà e la collaborazione economica e politica tra le nazioni europee. Non è un caso se è stato scelto un argomento del genere in questo frangente così cruciale e grave per la vita dell’Unione, perché chi lo ha fatto mira a sfaldare tale identità e a rovesciare la stessa storia e le stesse conquiste politiche ed economiche e di pace durevole che hanno caratterizzato il secondo dopo guerra ad oggi. Ma la realtà che si sta delineando davanti a noi è così preoccupante che non si riesce più a capire in quale direzione si sta andando: salire sul carro di coloro che gridano al pericolo dell’aggressione Russa o desistere e salire su quello Trumpiano che vuole la distensione e il rilancio dell’economia americana a scapito di quella dei paesi europei,  ex alleati e delusi dell’abbandono americano del ruolo di garante della difesa degli equilibri europei.

E’ una situazione assai scabrosa questa appena descritta perché denota uno stato di caos e d’incertezze non dissimile a quello che vigeva prima delle grandi guerre del novecento. Dietro al grido unanime:” Mamma il pericolo russo!” C’è un’idea che non s’ispira e direi men che meno non rispetta la filosofia di fondo della nuova identità europea antifascista e democratica fondata sulla condivisione e la coesistenza e non solo: solo il suo splendore e i suoi infiniti benefici politici ed economici possono essere da traino e da integratori tra i popoli europei. Oggi quello a cui assistiamo da parte di questa composita et anomala corpus Europae è un voler imporre con tutti i mezzi la sua volontà su paesi e vicende politiche come quella ucraina con metodi e mezzi che non sono pacifici, determinando di fatto una crisi al suo interno dalla quale si sono sviluppate forze politiche e dinamiche che stanno annientando lo spirito politico e morale del Manifesto di Ventotene, onde appunto le dichiarazioni non casuali della Meloni, considerata a torto o a ragione il politico più illustre e potente del continente europeo, secondo i sondaggi e le riviste politiche più specializzate nel vecchio continente. E’ a dir poco paradossale e antistorico, ma ciò che si svolge sotto i nostri occhi è la riscrittura della storia europea e l’affermazione di un’Europa delle Nazioni e dei nazionalismi in cui torneranno a riattualizzarsi conflitti e rivalità assopite ma mai risolti alla radice. E sarà come buttarsi nel burrone delle nefandezze e degli orrori dei suddetti rinascenti nazionalismi che proprio il manifesto summenzionato aveva cercato nel corso di decenni di considerare come la fossa dei popoli europei, da scongiurare sempre e direi in definitiva con ogni mezzo democratico e non.      

Commenti